“Piedi per terra” è il tentativo di raccontare come l’immobilità del turismo in alta quota dell’inverno ‘20/’21, ci abbia disposti a un rapporto differente con il paesaggio e la stagione invernale, un’occasione di rinegoziare i termini dell’outdoor e le modalità con cui siamo stati abituati a relazionarcisi, in un lasso di tempo senza confini tra la routine domestica e quella en plein air. ”

Il racconto fotografico mette in luce un rapporto con la montagna ancestrale, l’assenza del turismo lascia le seggiovie ferme e le piste non battute, il silenzio che permea lo spazio sembra spandersi tra le pagine di questa modesta raccolta di momenti. Il progetto grafico intende assecondare proprio questa tendenza, le immagini si susseguono per ogni pagina mescolando trattamenti analogici e digitali nello scorrere degli scorci. Il volume è composto in Post Grotesk, corpo stampato su carta usomano Merinos 90 gr/m².

“Piedi per terra is an attempt to tell the story of how the stillness of high-altitude tourism in the winter of ‘20/’21 disposed us to a different relationship with the landscape and the winter season, an opportunity to renegotiate the terms of the outdoors and the ways in which we have been accustomed to relating to it, in a time frame with no boundaries between domestic and en plein air routines."

The photographic narrative highlights an ancestral relationship with the mountains, the absence of tourism leaves the chairlifts stationary and the slopes untraveled, the silence that permeates the space seems to spread across the pages of this modest collection of moments. The graphic desig intends to indulge precisely this tendency, the images follow one another for each page mixing analog and digital treatments in the flow of the glimpses. The volume is composed in Post Grotesk, body printed on Merinos 90 gr/m² paper.